5. La Morte

Oggi è l'ultimo giorno in questa locanda lungo la Via in cui sono giunto per caso me in cui ho deciso di fermarmi.

Ciò che ha confermato questa esperienza, ora che sta per terminare, è la mia innata curiosità per l'animo umano e le sue terribili meravigliose contraddizioni.
Il cammino mi ha insegnato a comprendere per prime le mie e tollerare quelle degl'altri.

È la morte che va in scena oggi. Tema centrale del film che qui si mette in scena e al centro dei tarocchi stessi. Sì perché l'arcano senza nome è colei che falcia le passate cose per dar forma a ciò che sarà.

Quante volte sono morto prima di oggi? Quante vite ho attraversato pur avendone vissuta una sola?

La morte ha dato scacco matto alle illusioni dell'uomo, cadono le maschere di scena come quelle della vita e ognuno di noi sarà nel passato dell'altro.

Mi chiedo dietro le maschere di questi folli compagni di ventura che ho incontrato in questa locanda, cosa si riveli. Dietro le angosce del regista o la forte personalità della regista teatrale o ai dubbi e i multiformi talenti dei giovani attori e delle giovani attrici.

Cosa si cela dietro i sorrisi e gli abbracci di circostanza dopo l'ultimo ciak?

Ognuno di noi è stato la piccola morte di qualcun'altro, per me questa è stata la morte dell'idea di voler camminare da solo e la rivelazione delle meraviglie che l'esperienza dell'arte produce quando incontra i camminatori senza scopo apparente come me, e come in definitiva, tutti coloro che scelgono di mettersi in cammino.

Epilogo

Lasciando alle mie spalle la locanda dei destini incrociati non sapevo ancora che altre voltar di carte avrebbero dato inizio a un nuovo incontro tra arte e cammino lungo la Via.

Lungo le strade di Montefiascone una pazza da voce alle carte.

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