Mi sembra di essere come il narratore del "Castello dei destini incrociati" smarrito mentre osservo il termine della notte quando la maschera del giorno ancora non ha ingannato la luna.
Ad ogni passaggio di scena o voltar di carta, non posso fare a meno di riflettere sul significato che la carta evoca in me, come il riflesso di un sogno dimenticato.
La Giustizia, ho sempre pensato di essere in credito con Lei.
Il sentiero della mia vita è sempre stato in salita sin dalla nascita, eppure nel vedere questi giovani attori che trasformano corpo e voce in qualcosa d'altro anche io attraverso il cammino ho trasformato quello che credevo mi fosse dovuto in qualcosa da poter dare al prossimo.
Se il cammino mi ha insegnato qualcosa è stato proprio il sapere accettare ciò che non posso cambiare un po' come l'uomo del medioevo affrontava il destino avverso contemplando gli affreschi delle chiese, dove un tempo l'uomo era soggetto alla volontà di Dio.
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