3. Il Diavolo

Sono trascorsi alcuni giorni da che sono qui. Osservando il lavoro degli attori nelle scene che devono preparare avverto una sempre maggiore tensione tra di loro e la troupe che li sta filmando.

Penso a come quest'esperienza sia simile al cammino: più ci si inoltra lungo la via più ci si ritrova a scoprire i lati oscuri che ci portiamo dentro; i nostri demoni. Tutto questo mi riporta alla mente alcuni affreschi che ho visto proprio qui a Montefiascone.

Anche io, mi sono ritrovato faccia a faccia con i miei demoni e nel cammino ho trovato le mie risposte.
Il cammino qui non è segnato dalle tappe che si devono raggiungere un giorno alla volta ma dalle scene che si devono rappresentare.

Il diavolo che dobbiamo necessariamente conoscere per capire chi realmente noi siamo sembra attraversare l'animo di questo gruppo di lavoro come se avessero smarrito la via; più di tutti il regista sembra perduto.

E così vedo sotto i miei occhi come il gioco del mondo si ripete anche qui attraverso l'arte.

Osservo stupito come questa giovane attrice trasforma le sue paure e le sue lacrime in altro da sè, ne rimango affascinato e l'energia misteriosa e ineffabile dell'arte, nel vederla recitare la scena del pozzo, attraversa tutti noi.

Così ognuno a modo suo si ritrova a pensare a quanto sia profondo questo pozzo, che come un oscuro specchio, ci rimanda l'eco delle nostre più recondite paure.

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